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(14 febbraio 1991. Una delegazione del Congresso Popolare kuwaitiano guidata da Jassem Al Kharafi e accompagnata dall’ambasciatore del Kuwait a Roma Ahmad Ghaith Abdullah e dal presidente dell’Associazione Italia-Kuwait Pierandrea Vanni è in visita a Firenze, ricevuta in prefettura dal presidente del Senato Giovanni Spadolini. Incontrerà anche il sindaco Giorgio Morales e il presidente della Regione Toscana Marco Marcucci)

Era ancora buio quando, poco prima dell’alba del 2 agosto 1990, centomila militari iracheni e trecento carri armati varcarono il confine del Kuwait vincendo in sole quattro ore, con una rapida e sanguinosa battaglia, le resistenze delle non molte forze kuwaitiane dislocate a presidio dei confini. Un vero e proprio attacco a sorpresa che costringe lo smarrito esercito kuwaitiano a riparare in massa in Arabia Saudita, unitamente allo sceicco Jaber Al-Ahmed Al Sabah con la famiglia e i membri del governo. All’indomani dell’invasione e delle voci che già si rincorrono sui soprusi e le vessazioni subite dalla popolazione inerme, per iniziativa di Pierandrea Vanni (cui si aggiungeranno Gianluca Lazzeri, Rodolfo Gattai e Maurizio Mancianti) viene diffusa una lettera appello all'ambasciatore del Kuwait in Italia, sottoscritta anche da altre undici persone: Niccolò Mattina, Gioietta Pietroniro, Pasquale Rocco, Gian Rodolfo Del Monte, Marco Bacci, Franco Paoli, Alberto Pellegrini, Sergio Zecchi, Mario Piancaldini, Vanna Morso ed Elena Del Bianco, nella quale si dice: «Come cittadini che credono nei valori della libertà, del dialogo e della cooperazione sentiamo il dovere di esprimere la più sincera solidarietà al suo paese, vittima di un’inaccettabile e gravissima aggressione che non trova giustificazione e che ricorda, tristemente, gli atti analoghi compiuti cinquant’anni fa da Hitler contro la Polonia. Ma sentiamo l’esigenza di tradurre questa solidarietà in qualche iniziativa perché un popolo privato della libertà e della sovranità nazionale ha diritto a sostegni concreti e non solo a parole di solidarietà».
Nasce così l’Associazione “Con il Kuwait: Amicizia e Solidarietà”, di cui Pierandrea Vanni diviene presidente, da un’autentica spinta civica.
Da allora sono trascorsi quasi trent'anni. 

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