A. Vanni 

Il Kuwait ha nominato il proprio ambasciatore in Iraq, dopo diciotto anni dalla chiusura della rappresentanza diplomatica dell'emirato a Baghdad, in seguito all’invasione delle truppe di Saddam Hussein. Ad occupare il ruolo sarà Ali al-Momen, ex capo dell’esercito, che per ora non è stato incaricato di riaprire l'ambasciata. Secondo Khaled Jarallah, sottosegretario agli Esteri, la rappresentanza diplomatica verrà stabilita all’interno della cosiddetta “Zona Verde”, il recinto urbano più controllato di tutto l’Iraq e sede delle principali istituzioni fra cui il governo nazionale e l’Ambasciata americana. I due Stati sovrani hanno interrotto i rapporti diplomatici per tutto questo periodo, migliorati però con la cattura di Saddam Hussein nel 2003.

La mossa del governo dell’emirato è un ulteriore segnale del miglioramento delle relazioni fra il mondo arabo e l’Iraq: il 7 luglio scorso gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di cancellare i 7 miliardi di dollari che il governo di Baghdad avrebbe dovuto restituire, fra interessi e pagamenti arretrati, predisponendo al contempo l’invio di un nuovo ambasciatore a Baghdad. La riapertura delle rappresentanze diplomatiche degli Emirati Arabi Uniti e del Kuwait, potrebbe finalmente spingere anche l’Arabia Saudita e il Bahrain a nominare un loro ambasciatore in Iraq, come promesso da tempo.

19 luglio 2008

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