Alessandro Vanni 

E' positivo che si siano gettate le basi per dare corpo all'Unione Mediterranea. Come ha dimostrato il vertice di Parigi può dare un contributo significativo al dialogo, alla cooperazione e alla soluzione non più rinviabile della questione palestinese.

Ma Parigi rappresenta solo un punto di partenza, sia pure importante. Adesso c'è da "dare corpo" all'Unione, nella consapevolezza del ruolo strategico del Mediterraneo a livello politico, economico, culturale e sociale, e c'è da aprirsi al confronto con altri "mari", primo fra tutti il Golfo. Proprio un nuovo modello di confronto con i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo è uno degli obiettivi che l'Unione Mediterranea deve porsi e perseguire con tenacia.

Il Mediterraneo e il Golfo, al di là delle divisioni geografiche e delle diversità, possono rappresentare un unico, grande mare. E possono essere il segno di una volontà comune di collaborare su temi fondamentali per la vita e il futuro del mondo. In questa prospettiva, a giudizio dell'Associazione Italia-Kuwait, assume particolare importanza il ruolo del Kuwait, porta di acceso al Golfo e da sempre "ponte" fra il Mediterraneo, i paesi del Golfo e l'Oriente.

14 luglio 2008

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