Emanuela Ulivi 

La NATO prende  casa nel Golfo. l partenariati che rafforzeremo attraverso questo Centro sono di importanza vitale per la Nato perché la sicurezza dei Paesi del Golfo è direttamente connessa alla sicurezza degli Alleati. Il terrorismo, la proliferazione degli armamenti e gli attacchi informatici: sono questi i nemici comuni evocati dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg il 24 gennaio scorso all’inaugurazione in Kuwait del primo Centro regionale dell'Iniziativa di Cooperazione di Istanbul, sottolineando che ad accomunare l’Alleanza Atlantica e il Golfo è lo stesso desiderio di pace e di stabilità. L’apertura del Centro si inserisce nell’ambito dell’ICI lanciata nel 2004 per cooperare coi paesi della regione nella lotta contro il terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa, cui negli anni hanno aderito quattro Paesi del Golfo, primo tra tutti il Kuwait.

Alla cerimonia di apertura, preceduta il 23 dalla visita del segretario generale della NATO Stoltenberg all’Emiro, S.A. Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Sabah, e da una riunione con le rappresentanze dei Paesi dell’ICI e col segretario generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo Dr. Abdullatif bin Rashid Al Zayani, le folte delegazioni diplomatiche sono state accolte dal Primo Ministro Sheikh Jaber Al-Mubarak Al-Hamad Al-Sabah, dal vice Primo Ministro e ministro degli esteri Sheikh Sabah Khalid Al Hamad Al Sabah, dal capo della sicurezza del Kuwait Sheikh Thamer Ali Sabah Al Salem Al Sabah. E’ imperativo sostenere la cooperazione con organizzazioni regionali e internazionali nell’affrontare le attuali gravi minacce, prima tra tutte la piaga del terrorismo, ha affermato nell’occasione il vice primo ministro kuwaitiano, sottolineando la funzionalità del nuovo Centro, situato nella Mishref’s Diplomatic Zone, quale trampolino di lancio per una collaborazione ancora più stretta per la sicurezza e la pace globale.

L’apertura del Centro dell’ICI è un passo storico della Nato che si installa in maniera permanente nel Golfo e rafforza il partenariato sia tra la Nato e il Kuwait che tra la Nato e i Paesi del Golfo. Rappresenta infatti uno sviluppo fondamentale del progetto lanciato in Turchia nel 2004 con l’ICI, che annovera oltre al Kuwait il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar, e al quale oggi anche l’Arabia Saudita e l’Oman stanno progettando di aggregarsi. Da allora gli scambi bilaterali di know-how e i corsi di treining in diversi ambiti si sono susseguiti. In special modo il legame tra la NATO e il Kuwait ha visto la cooperazione estendersi a settori quali l'analisi strategica e la gestione delle catastrofi ed è arrivata alla firma nel febbraio 2016 del Trattato di Transito, per le truppe Nato dirette in Afghanistan e nelle missioni di sicurezza. Da questo legame tra il Kuwait e il Patto Atlantico ha preso le mosse nel 2012, durante il summit NATO di Chicago, l’idea di creare un Centro dell’ICI in Kuwait – scaturita dal Kuwait, ha fatto notare Sheikh Thamer Al-Ali nel suo discorso – la cui costruzione è stata documentata in video proiettato durante la cerimonia di inaugurazione. Collaborazione stretta che vedrà a breve la costituzione di una delegazione speciale kuwaitiana presso la Nato. 

Come ha ricordato il segretario generale Stoltenberg, la NATO e l’ICI lavoreranno d’ora in poi a vasto raggio, dall’analisi strategica alla cooperazione militare, ai piani di emergenza civile alla diplomazia. E mentre da un lato Stoltenberg ha rassicurato sul sostegno degli Stati Uniti alla NATO, nonostante le critiche espresse dal neopresidente Trump, dall’altra il ministro degli esteri kuwaitiano, chiusa la cerimonia di apertura del Centro dell’ICI, ha fatto sapere che si sarebbe recato subito in Iran per consegnare la lettera dell’Emiro in cui si parla dei rapporti travagliati tra la Repubblica Islamica e i vicini Arabi. La lettera, ha fatto sapere il primo vice primo ministro, riguarda espressamente le relazioni tra l’Iran e il Golfo e le basi sulle quali sviluppare il dialogo e la cooperazione. Gli stati del Golfo desiderano sinceramente, ha aggiunto, la normalizzazione delle relazioni con l’Iran, basate sulle leggi internazionali. 

28 gennaio 2017

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