Emanuela Ulivi 

Il parlamento britannico ha votato ieri il riconoscimento dello stato palestinese con 274  voti favorevoli e 12 contrari. Molti i parlamentari assenti tra le file dei Tories. Il primo ministro Cameron, dopo aver chiarito che il risultato non avrebbe cambiato la posizione della diplomazia del Regno Unito, si è astenuto. 

Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz sabato scorso, alcuni dirigenti del partito laburista israeliano insieme a un gruppo di deputati laburisti inglesi filo israeliani hanno cercato di dissuadere i colleghi del Labour inglese che si apprestavano al voto, invitandoli a esprimersi contro la risoluzione o ad astenersi, ritenendo che  il riconoscimento dello stato palestinese potrebbe compromettere la possibilità di una pace negoziata. Iniziativa che ha sollevato diverse critiche. Circa 300 personalità israeliane, tra i quali premi Nobel, accademici ed ex ministri,  hanno indirizzato una lettera ai deputati inglesi in favore del riconoscimento. 

Per quanto simbolico, il voto britannico segue l’annuncio del nuovo governo di centro sinistra svedese di riconoscere lo stato palestinese, il cui presidente, Mahmud Abbas, ha chiesto all’Onu una risoluzione per il ritiro di Israele dai territori occupati, entro il 2016.

L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto lo stato palestinese nel 2012, pure se col rango di osservatore. Quelli della Svezia e del Regno Unito sono i primi pronunciamenti tra i Paesi dell’UE, anche se non ufficiali.

14 ottobre 2014

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