Alessandro Vanni 

Il primo ministro del Kuwait, Nasser Mohammad al-Sabah è atterrato pochi giorni fa a Baghdad  per la prima visita ufficiale dalla  Guerra del Golfo del 1990, dopo che le relazioni fra i due paesi erano state riprese in seguito alla caduta del rais. Ad accoglierlo, Nouri Al Maliki, appena riconfermato alla guida del governo iracheno, al quale il primo ministro ha espresso le più vive congratulazioni per la nomina, sottolineando la profondità dei rapporti tra i due Paesi.
 
La visita è stata però anche l'occasione per riportare in primo piano le questioni irrisolte che si trascinano da anni e stanno a cuore a tutto il Kuwait, in particolare quelle che risalgono alla prima guerra del Golfo e riguardano il risarcimento dei danni e le persone scomparse durante l'invasione e il successivo ritiro delle truppe irachene dal Kuwait.
 
Infatti, dal 1991 l’Iraq sta versando in un fondo di riparazione destinato al Kuwait il 5% dei ricavi provenienti dalla vendita delle proprie risorse petrolifere, e ha restituito finora all'Emirato 13 miliardi di dollari, considerando estinto il debito, mentre il Kuwait ne chiede altri 22. Alcuni politici iracheni, addirittura, chiedono al Kuwait i danni per aver consentito alle truppe americane e della coalizione di usare il suo territorio per lanciare l'offensiva del 2003 che ha spodestato Saddam.
 
Ad arricchire il contenzioso, Kuwait City chiede insistentemente la restituzione di numerosi beni saccheggiati durante l’occupazione  e soprattutto vorrebbe, una volta per tutte, avere informazioni certe sul destino delle centinaia di cittadini kuwaitiani scomparsi durante il conflitto, dei quali non si è saputo più nulla. In sospeso c'è anche la questione dei confini, definiti dall’Onu nel 1993 ma che di fatto risultano ancora “provvisori” perchè l'Iraq sarebbe disposto ad accettare la demarcazione fissata dalle Nazioni Unite nel deserto ma non quella che riguarda le acque territoriali. Questo provoca non di rado degli incidenti nelle acque antistanti, come quello che si è verificato proprio alla vigilia della visita del primo ministro Nasser Mohammed al-Sabah tra la guardia costiera kuwaitiana e i pescatori di un'imbarcazione irachena, degenerato in uno scontro a fuoco in cui un militare dell'Emirato è morto e quattro pescatori sono risultati dispersi. In occasione della visita in Iraq, cinque pescatori che erano stati arrestati sono stati rilasciati.
 
Nonostante questi nodi da sciogliere, le relazioni tra il Kuwait e l’Iraq sono da tempo improntate alla stabilità e alla buona volontà, tanto che nel luglio del 2008 il Kuwait ha nominato il proprio ambasciatore a Baghdad, e l'Iraq ha inviato un rappresentante diplomatico nell'Emirato a marzo 2010. 
 
L'Iraq, ancora sottoposto alle sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha apprezzato l'intervento del Kuwait per abolirle del tutto e non solo parzialmente, ed ha sempre mantenuto un certo livello di rapporti economici con l'Emirato. I nuovi scenari regionali impongono infatti un'ottica più ampia nella quale definire gli interessi comuni.

24 gennaio 2011

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