Redazione 

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, durante una conferenza stampa tenuta ieri, ha affermato che l'Iran è pronto a riprendere i colloqui sul suo programma nucleare, ma che aspetterà fino a fine agosto come risposta alle sanzioni recentemente imposte dalle Nazioni Unite. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha imposto sanzioni supplementari contro l'Iran i primi di giugno, espandendo un embargo sulle armi e rafforzando le restrizioni finanziarie e alle imprese di trasporto legate alle “attività di proliferazione sensibili”. Le sanzioni sono state approvate da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu il 9 giugno  dopo alcune settimane dalla firma della dichiarazione con il Brasile e la Turchia, nella quale l'Iran ha promesso di accettare uno scambio di uranio arricchito con l'estero.

I colloqui in corso coinvolgono Teheran e i paesi del cosiddetto “5 +1” - i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più la Germania - ma Ahmadinejad ha proposto che i colloqui coinvolgano anche la Turchia e il Brasile. Il presidente ha aggiunto che i negoziatori si dovrebbero chiedere se essi sostengono il diritto di Israele di avere armi nucleari e che l'esito dei colloqui dipenderà dal fatto se le potenze occidentali manterrano gli stessi standard di valutazione con il programma nucleare israeliano. “I paesi occidentali non hanno problemi con le bombe nucleari israeliane” ha concluso il presidente iraniano.

PJ Crowley, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, ha risposto che gli Stati Uniti sono ancora interessati ai negoziati con l'Iran, e che Teheran deve accettare di riprendere i colloqui - “prima è, meglio è”. “Se il programma nucleare iraniano è pacifico, allora dovrebbe farsi avanti e provarlo”, ha detto Crowley. “Loro non sono mai riusciti a convincere la comunità internazionale”Leon Panetta, il direttore della Central Intelligence Agency degli Stati Uniti, ha recentemente sostenuto che l'Iran abbia la capacità di produrre un'arma nucleare entro due anni. L'Iran, però, continua a sostenere che il suo programma nucleare è per scopi pacifici.

30 giugno 2010

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