Redazione

Lo scheletro dell’impianto nel quale Saddam Hussein tentò di produrre la bomba nucleare viene smantellato lungo le rive del fiume Tigri, ma la sua eredità radioattiva incombe ancora sul territorio circostante. Il complesso di ricerca di Tuwaitha, a circa 18 km a sud-est di Baghdad, è stato bombardato da Israele durante il raid aereo del 1981. Ed è stato bombardato di nuovo durante la Guerra del Golfo del 1991, e in seguito più volte saccheggiato dopo l’ingresso delle forze internazionali in Iraq. Ora, ingegneri e tecnici sono al lavoro per smantellare i laboratori e le attrezzature sul posto, ma l' ampia contaminazione lasciata complica il loro lavoro. “È difficile bonificare, a causa dei continui saccheggi e manomissioni”, dice Anwar Ahmed, project manager di Tuwaitha. “Questo impianto è stato bombardato nel 1991, oggi, finalmente, è stata presa la decisione di smantellare tutte le strutture distrutte”.

I lavoratori ed i visitatori devono indossare abiti di protezione e maschere in tutto il centro, dove circa 20 persone sono al lavoro. Il ministero iracheno della Scienza e della Tecnologia ha garantito che si stanno formando più specialisti per disattivare l'impianto, ma ha riconosciuto che la completa ripulitura potrebbe richiedere decenni. “Abbiamo 18 impianti a Tuwaitha”, ha detto Fuad al Musawi, vice ministro iracheno della Scienza e della Tecnologia. “Abbiamo altri 10 impianti in tutto il paese. Potete quindi immaginare quanto tempo ci vorrà”. Le ambizioni nucleari dell’Iraq risalgono al 1960, quando ottenne un reattore di ricerca di costruzione sovietica. In seguito costruì un altro reattore di tecnologia francese nel 1970. Le preoccupazioni in merito al programma nucleare iracheno portarono Israele ad effettuare un raid nel 1981, durante il quale i piloti israeliani volarono sull'allora ostile Giordania e su una parte del territorio dell’Arabia Saudita per colpire la struttura. Nonostante i danni inflitti da quell’attacco, l'Iraq iniziò il suo tentativo di produrre uranio arricchito - un passo verso la produzione di un'arma nucleare - durante la guerra Iran-Iraq negli anni ‘80.

Il bombardamento che ha accompagnato la guerra del 1991 inflisse ingenti danni agli impianti di Tuwaitha. Le sanzioni e le ispezioni delle Nazioni Unite imposte dopo il 1991 costrinsero il governo di Hussein ad abbandonare il suo programma nucleare. Dopo l’ingresso americano nel paese nel 2003, in seguito all’accusa all’Iraq di aver ripreso i propri programmi nucleari, chimici e biologici, gli iracheni saccheggiarono ripetutamente la struttura non custodita. Gli abitanti dei villaggi vicini lamentavano dei sintomi che i medici locali attribuirono alle radiazioni, in particolare all'utilizzo di contenitori presi dagli impianti per immagazzinare l'acqua potabile. L'Iraq Survey Group trovò in seguito scantinati pieni di acqua radioattiva in alcuni palazzi. Le forze armate statunitensi hanno successivamente speso 70 milioni di dollari per garantire la sicurezza del trasporto di 550 tonnellate di ossido di uranio non destinato ad armi - noto come "yellowcake" - per il Canada. Alcuni scienziati iracheni ancora sperano di avviare un programma civile di energia nucleare in futuro. Ma per ora, l'Iraq è ancora alle prese con l'ombra del suo passato.

18 maggio 2010

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