L'ex Primo Ministro e leader della lista di Iraqia, Iyad Allaoui, ha denunciato ieri enormi frodi nelle elezioni di domenica scorsa in Iraq, subito dopo la diffusione dei primi risultati. “Abbiamo contato decine di infrazioni oltre alle interferenze di alcuni dei responsabili del governo di Maliki nel lavoro della commissione elettorale”, ha dichiarato Adnane Al-Djanabi, uno dei leader di Iraqia. Secondo alcune voci, queste violazioni riguarderebbero anche il divieto di votare imposto ai soldati, e il mancato invio da parte di alcuni seggi elettorali delle schede. Gli ufficiali della commissione elettorale hanno affermato di aver ricevuto più di 1.000 rimostranze su possibili violazioni, tuttora in fase di verifica.

Giovedì scorso, secondo i risultati parziali delle votazioni pubblicati dalla commissione elettorale, la coalizione del Primo Ministro sciita Nouri Al-Maliki sarebbe in testa nelle due province sciite meridionali dell’Iraq. In queste due province, l'Alleanza Nazionale Irachena (INA), composta da partiti religiosi come il Supremo Consiglio Islamico Iracheno di Ammar Al-Hakim, e il Movimento Sadrista, occuperebbero la seconda posizione. La differenza fra questi due partiti sarebbe inoltre molto elevata.

Secondo la televisione pubblica, Iraqia occuperebbe la prima posizione nella provincia di Salaheddine, dove la maggioranza della popolazione è sunnita, e a Diyala, una provincia mista. Questo sarebbe il risultato ottenuto dopo aver contato il 17% dei voti delle due province. Iraqia occuperebbe la terza posizione nelle province dove la maggioranza è sciita.

Anche se Nouri Al-Maliki è il leader di queste elezioni, la possibilità di confermare la sua posizione di Primo Ministro sarà collegata alla sua capacità di unire i numerosi partiti iracheni. Nessuno dei gruppi che è entrato nella lista potrà evitare la formazione di una grande coalizione per arrivare al potere. Un diplomatico occidentale ha dichiarato ieri che “qualsiasi sia il risultato, la formazione del nuovo governo sarà una lotta costante”, e ha aggiunto che le “coalizioni non sono mai state alleate. Erano soltanto raggruppate”.

12 marzo 2010

Vai all'inizio della pagina