Alessandro Vanni 

Il premier italiano Silvio Berlusconi si reca oggi in visita in Israele per un viaggio ufficiale di tre giorni. In programma numerosi incontri, con il Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, con l’omologo Benjamin Netanyahu, con Tzipi Livni, ex ministro degli Esteri e leader del partito di opposizione Kadima. L’ultimo giorno Berlusconi sarà in visita al Parlamento israeliano, la Knesset, dove sarà ricevuto dal Presidente israeliano Shimon Peres. Infine il Presidente del Consiglio si recherà a Betlemme per incontrare il presidente palestinese Abu Mazen.

Prima della partenza per Tel Aviv Berlusconi ha rilasciato una intervista al quotidiano israeliano Haaretz, che il giornale ha titolato “La politica della colonizzazione e' errata. Israele deve ritirarsi dal Golan'', e nella quale il premier ha criticato la politica degli insediamenti israeliani e affermando che il perdurare dell’occupazione dei territori arabi da parte di Israele fin dal 1967 rappresenta un “ostacolo alla pace”. Berlusconi ha poi approfondito rivolgendosi da amico al governo di Israele invitandolo a desistere da tale politica errata e a rendersi conto che è giunto il momento di agire di concerto con la Siria per giungere a una pace. A tale scopo è necessario che le alture del Golan vengano restituite, per ristabilire relazioni diplomatiche con Damasco, che a sua volta dovrà rinunciare a sostenere le organizzazioni che non riconoscono ancora Israele. Berlusconi ha poi affrontato il capitolo dei rapporti con i palestinesi, che non si convinceranno mai della buona volontà di Israele finchè vedranno costruire nuovi insediamenti sui territori che devono essere loro restituiti nel quadro di un accordo di pace globale. “La guerra sarà davvero finita – ha concluso il premier italiano – quando i palestinesi accetteranno di ripristinare la grande tradizione araba di tolleranza e di ospitalità verso gli ebrei nel loro territorio”.

1 febbraio 2010

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