A due settimane dalla firma dell’accordo  tra il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni e il direttore generale dell'Unesco Irina Bokova, per la costituzione dei caschi blu della cultura che vede l’Italia in prima linea nella protezione del patrimonio artistico mondiale, prende il via a Baghdad il primo corso per la Tutela del Patrimonio Culturale tenuto dall'Arma dei Carabinieri – già impegnata in Iraq in altre attività di formazione – rivolto al personale dei ministeri dell'interno e della cultura iracheni. 

Il corso, fa sapere il MAECI, è stato inaugurato dal ministro della Cultura iracheno, Fryad Rawandozi, che ha ringraziato l’Italia per quanto ha fatto e sta facendo in Iraq, e dall'ambasciatore italiano Marco Carnelos, il quale, dopo aver sottolineato il legame storico tra i due Paesi, ha salutato l’iniziativa quale segno tangibile dell'intervento italiano in Iraq e del ruolo di leadership mondiale che l’Italia svolge nel settore della tutela del patrimonio culturale, anche come “argine alla narrativa criminale e iconoclasta propagandata dallo Stato Islamico”.

Presenti alla cerimonia presso il Centro Studi Strategici Al Nahrain di Baghdad, anche il vice ministro della Cultura e direttore dello State Board of Antiquities of Iraq, Qais Rasheed, e il Comandante della Task Force Carabinieri in Iraq, il generale Fabrizio Parrulli.

Saranno proprio i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, insieme ad esperti civili e a privati con esperienza nel settore, a comporre la task force Unite for Heritage prevista dall’accordo firmato a Roma il 15 febbraio scorso, che avrà il compito di “valutare i rischi e quantificare i danni al patrimonio culturale, ideare piani d'azione e misure urgenti, supervisione tecnica e corsi di formazione al personale nazionale locale, fornire assistenza al trasferimento di oggetti mobili in rifugi di sicurezza e rafforzare la lotta contro il saccheggio e il traffico illecito di beni culturali.” E l'Unesco potrà chiedere al governo italiano l’intervento della task force sui beni culturali nelle aree di crisi.

Ad ottobre, su proposta dell’Italia, l’Unesco aveva approvato l’istituzione dei caschi blu della cultura, annunciati dal premier Matteo Renzi all’assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre, a fronte delle distruzioni del patrimonio operate dall’Esercito Islamico. Un impegno ulteriore dell’Italia che nel contrasto al traffico internazionale di beni culturali, condivide con gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita la presidenza del Counter finance working group della Coalizione Globale anti-Daesh, mentre sono oltre 170 le missioni archeologiche in tutto il mondo sostenute dal MAECI.

2 marzo 2016

e.u.

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