Nonostante a poca distanza sventolino le bandiere dello Stato Islamico, Karkemish, uno dei siti ormai leggendari per gli archeologi, ha restituito un vero tesoro. “Una scoperta come non se ne facevano da 50 anni" l’ha definita il professor Nicolò Marchetti, direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Bologna e responsabile della missione archeologica italo turca impegnata dal 2011 nella nuova campagna di scavi, presentando qualche giorno fa gli straordinari reperti riaffiorati quest’anno. Tra questi, le sculture nel palazzo del re Katuwa risalenti al 900 a.C.; parti di strutture in calcare e basalto; un bassorilievo che ritrae una teoria di persone; un pavimento a mosaico nel palazzo di Sargon II, il re degli Assiri che ha regnato nel 700 a.C. Oltre al completamento degli scavi in ciò che resta dell’abitazione di Lawrance d’Arabia, che lavorò a Karkemish tra il 1911 e il 1914. Sono solo gli ultimi reperti di una serie di ritrovamenti dal valore incommensurabile, come la stele raffigurante il volto di Nabucodonosor, il re di Babilonia che oltre a conquistare Karkemish fece costruire i Giardini Pensili di Babilonia e nel 587 a.C. distrusse Gerusalemme e il Tempio di Salomone.

Città strategica sull’Eufrate e citata nei testi biblici, Karkemish è collocata su una linea di confine che ripartisce 55 ettari alla Turchia e 35 alla Siria. Il sito è stato scavato a più riprese a partire dalla fine del XIX secolo fino allo scoppio della Prima Guerra mondiale. Novant’anni dopo, nell’autunno del 2011 i lavori sono ripresi grazie ad una missione mista italo turca che coinvolge le università di Gaziantep e di Istanbul e sono proseguiti nonostante la guerra in Siria e l’area sia attualmente sorvolata dagli aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti che combatte le truppe dell’IS, arrivate nella città siriana di Jarablus, ad una manciata di metri dal sito. E siccome è ancora operativa la base militare turca impiantata nel 1920 proprio a Karkemish, in cui sono presenti 500 soldati, il team della missione composto da 35 persone si sente abbastanza protetto.

Per l’antichissima città di Karkemish è in programma un grande futuro, e data la situazione sarà eretto un muro alto quattro metri e lungo due chilometri che fornirà una “protezione totale” in vista dell’apertura del sito ai turisti la prossima primavera. Il progetto – già in fase avanzata e a cui prendono parte diverse ditte italiane - è infatti quello di costituire un parco archeologico per dare uno sviluppo turistico ad un territorio dalle molte attrattive. L'apertura è prevista per la fine di maggio 2015.

E.U.

19 novembre 2014

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