Emanuela Ulivi 

Consapevoli di fare notizia loro stessi, almeno per ora, i partecipanti al primo corso per giornalisti non vedenti hanno ritirato ieri il loro diploma al Club della Stampa di Beirut, pronti a fare il loro ingresso nel mondo dei media.

Lanciato alla fine del 2011, il progetto è stato finanziato dalla Cooperazione italiana attraverso un contributo di 150.000 euro ed ha coinvolto il Centro di ricerca dell’Università La Sagesse per l’Analisi delle Controversie e dei Metodi di Soluzione (CADMOS), che ha contribuito con 36.480 euro, e il Club della Stampa nei cui locali si sono svolte le lezioni. 

L’iniziativa si è articolata in due corsi intensivi sui fondamenti e metodi del giornalismo e sulla confezione del giornale. Programma che aveva un doppio scopo: da un lato migliorare le capacità dei giornalisti attraverso le tecniche più moderne della comunicazione nei media, dall’altra incoraggiare i giovani non vedenti a scegliere il giornalismo come professione. 

Nell’ambito del progetto, l’Italia ha finanziato anche la pubblicazione di un settimanale in Braille distribuito col quotidiano An-Nahar. 

“Da questo punto di vista –ha sottolineato il primo Segretario d’Ambasciata Palma D’Ambrosieri, durante la cerimonia di consegna degli attestati – il progetto è stato un successo. Ma solo nel lungo termine si potrà dire che la preparazione è stata davvero efficace se le persone che oggi ricevono il diploma troveranno un lavoro come giornalisti (e non come giornalisti ciechi) in uno dei giornali più importanti o in televisione. Il fatto che il Club della Stampa ci ospiti oggi è un incoraggiamento e un segno positivo in questa direzione”.

Oltre a rappresentare un modello di cooperazione tra il governo libanese, l’Ambasciata italiana in Libano e la società civile, la giornata di ieri non ha segnato solo la fine di un corso ma, si è augurato l’ex ministro del Welfare e attuale presidente di CADMOS Sélim El Sayegh, l’inizio di una nuova pagina per i non vedenti e la loro reale integrazione nella società libanese.

Intanto, ha fatto sapere la rappresentante dell’attuale ministro degli Affari Sociali Bou Hamdan, che è stato creato presso il ministero un osservatorio per i diritti delle persone con disabilità, che coopera con altre istituzioni in Libano per promuovere l’assunzione di persone con disabilità nella pubblica amministrazione, come è già accaduto alla municipalità di Tripoli e al ministero della Giustizia.

27 novembre 2013

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