Jacopo Salvadori 

PARIGI – Si riparte dalle donne. E’ attraverso la terza Conferenza ministeriale sui diritti delle donne e sul rafforzamento del loro ruolo nella società, in programma oggi e domani a Parigi, che vuole rilanciarsi l’Unione per il Mediterraneo, il partenariato euromediterraneo nato nel 2008 dalle ceneri del Processo di Barcellona del 1995, che raggruppa 43 Paesi impegnati a lavorare per fare del bacino del Mediterraneo un’area di pace, di democrazia e di prosperità. 

Sulla scia delle due Conferenze dei ministri euromediterranei che si sono tenute a Istanbul nel 2006 e a Marrakech nel 2009, quella di Parigi intende costruire percorsi comuni di sviluppo del ruolo della donna nelle due macro-aree ed ha come obiettivo la definizione di progetti e iniziative concrete sia per affrontare problemi ricorrenti, quali i diritti sessuali e riproduttivi, la sicurezza nelle città e le molestie, sia per promuovere il ruolo delle donne nell’economia e nell’imprenditoria. 

All’incontro parteciperanno ministri e rappresentanti dei Paesi dell’UpM, ma anche autorità nazionali, regionali e locali, la società civile e tutti i soggetti interessati che avranno la possibilità di presentare i propri progetti direttamente al Segretario generale. A patto che queste proposte siano in linea coi tre cardini sui quali si basa la stessa Conferenza di Parigi, ovvero la parità nell’ accesso alla vita politica, economica, civile e sociale; il contrasto ad ogni forma di violenza e di discriminazione contro le donne; e terzo, che siano indirizzati al cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti per raggiungere la parità di genere, non solo sulla carta  ma anche nella realtà.

Tra le proposte già presentate ci sono la realizzazione di un network transmediterraneo, cioè di una piattaforma interattiva in tre lingue (francese, inglese e arabo) per connettere tutti i Paesi dell'area facilitando la realizzazione di nuovi progetti per lo sviluppo del ruolo della donna in ogni singolo Paese, e l’avvio di iniziative sul campo per aiutare da vicino le donne in difficoltà e avvicinarle al mondo economico, sociale e civile della regione euromediterranea.

Alla Conferenza sono state invitate anche attiviste, giornaliste e operatrici umanitarie siriane per testimoniare – sia dal vivo che in diretta streaming – quale sia l'effettiva situazione che sta vivendo la popolazione siriana e le donne in particolare, dopo due anni e mezzo di guerra. Sarà anche presente a Parigi Souheir al-Atassi, rappresentante della Coalizione Nazionale Siriana, per raccontare il grande lavoro dell’opposizione nel campo dei diritti delle donne.

11 settembre 2013

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