Giulia Brugnolini 

I venti di rivolta e la sete di libertà dei popoli del Nord Africa e del Medio Oriente saranno al centro della 15esima edizione del Festival Costante Cambiamento, l’appuntamento di danza e cultura contemporanea, da domani fino al 25 settembre nel Complesso delle Ex Murate di Firenze, promosso dall’associazione Omfrhida sotto la direzione artistica di Teresa Zurzolo.

Per dieci giorni la rassegna darà voce all’attualità del mondo arabo e a tutti i suoi protagonisti. Inaugurerà e chiuderà il festival la danza, con la performance del coreografo e ballerino Khalid Benghrib, originario di Casablanca, sul significato di spazio pubblico e spazio sacro nei paesi arabi contemporanei e quelle della compagnia tunisina Chatha, che presenterà in prima nazionale il suggestivo Kawa, in Solo pour deux, ispirato a uno dei più grandi poeti del mondo arabo, Mahmoud Darwish. Poi ancora il design dell’ Università di Firenze incontrerà il Marocco e la Tunisia; l’arte fotografica di Luca Lupi racconterà lo stato d’animo di chi guarda oltre i propri confini, cavalcando una speranza; un video-reportage mostrerà la cultura hip-hop a Tunisi nei mesi più caldi della rivolta.

L’edizione di quest’anno del festival continuera’ il fil rouge dell’anno scorso, nella quale ha sviluppato il tema dell’informazione e del web nel Vicino Oriente, con workshop e forum sulle nuove forme di “democrazia digitale”. Verrà presentato il Progetto Radio 3 “Regueb revoloution et renouveau”, curato dall’Associazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti, per realizzare una frequenza radio nella zona rurale di Regueb, nell’entroterra tunisino, in cui molti giovani non hanno accesso al web. Saranno presenti– fisicamente o telematicamente- alcuni dei volti che hanno creato, modellato e dato vita, come un artigiano con la ceramica, alla primavera araba: Moez Chemkhi, rifugiato politico durante il regime di Ben Alì e l’autrice del noto blog “A tunisian girl” Lina Ben Mhenni. Arte contemporanea e trasformazioni politico-sociali in una dieci giorni per amalgamare l’una con l’altra, dando una nuova dimensione a questa primavera e a tutte le rivoluzioni.

16 Settembre 2011

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