Giulia Brugnolini 

Quando le altre religioni rappresentavano l’immagine per esprimere la fede, l’ islam introdusse la parola.  Nella sala teatina del centro internazionale studenti Giorgio La Pira, proprio dove ha avuto sede il primo Centro culturale islamico di Firenze, è stata inaugurata ieri la mostra sulla Calligrafia araba islamica realizzata dai bambini della Scuola di Lingua Araba “Al- Shuruk”, che resterà aperta al pubblico fino al 10 maggio.

Il Corano è disceso al profeta Mohammed in lingua araba e da allora “il Musulmano prega Dio con le stesse parole di Dio", ha spiegato la studiosa di arte islamica Shirin Ibish, curatrice della mostra, in una conferenza tenutasi per l'occasione al fine di ripercorrere la storia della diffusione della scrittura che vanta oltre quaranta stili diversi e che costituisce molto più di un semplice strumento per comunicare concetti. 

Così la parola assume un potere trascendentale e diviene ornamento di svariati oggetti preziosi ma anche solo arte per se stessa. Questa, d’altronde, in Italia è molto più diffusa di quanto si creda, soprattutto nelle regioni che hanno subito la dominazione araba come la Sicilia ma anche a Firenze, ne è un esempio il David del Verrocchio che presenta decorazioni in stile islamico molto significative.

Una ricca esposizione utile a far conoscere le complesse e affascinanti realtà della cultura araba ma anche un importante occasione per introdurre allo studio della calligrafia araba i bambini della scuola "Al Shuruk" che svolge sul territorio un ruolo fondamentale per la conservazione dell’identità dei bambini nati in Italia da genitori di origine araba.

6 Maggio 2011

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