Ramón González de la Peña 

La Siria ha per decenni considerato una follia prendere in giro i politici locali e il regime di sicurezza imposto da quasi mezzo secolo, tuttavia per la prima volta, in un teatro a Damasco, in questi giorni è in corso una commedia contro la corruzione del sistema la cui satira è ammorbidita da un finale celebrativo del presidente Bashar al-Assad. Il teatro Ramita è già tutto prenotato per i prossimi quattro mesi. “Corruption Academy” (titolo ispirato dal famoso format televisivo "Star Academy" che ha avuto un elevato successo in tutto il mondo arabo) è la prima commedia messa in scena in un paese governato dal 1963 dallo stato di emergenza e dal partito Baath e nelle cui prigioni ci sono molti prigionieri politici. 

Non è la prima rappresentazione diretta da Humam Hut (51 anni) ma è sicuramente quella preferita dal direttore: il sipario si alza sulla cerimonia di consegna dei diplomi ai nuovi laureati dell'Academy i quali danno il via a una cascata di battute e doppi sensi che i siriani non oserebbero nemmeno pronunciare a bassa voce nella vita di tutti i giorni. “I miei omaggi signor ladro, signor direttore generale, signor governatore, signor ministro dalle mani luride”, dice uno degli attori, parte di una compagnia mista di professionisti e amatori dell'Università di Aleppo, nel nord del Paese. La scena si sposta quindi in un vicolo di un quartiere degradato, dove una casa costruita da imprenditori corrotti è appena crollata, seppellendo decine di persone sotto le macerie. Uno dei sopravvissuti vede un giornalista e grida alla telecamera : “Voglio dirvi tutto su questi ladri del nostro Paese perchè il mio cuore è colmo di rabbia”. Appena il superstite vede arrivare un agente dei servizi di sicurezza con una pistola in mano il suo tono e il suo messaggio cambiano completamente: “Colgo l'occasione - riprende timoroso - per rivolgere i miei ringraziamenti al Compagno e a tutti coloro che sono in carica'”. 

Subito dopo la sua ascesa, nell'estate del 2000 in seguito alla morte del padre, Bashar al-Assad ha lanciato una campagna anti-corruzione e guidato il paese verso una timida liberalizzazione economica. Dopo decenni di statalismo e di repressione di molti diritti civili e politici, l'attesa “rivoluzione” di Bashar rimane ancora oggi di fatto un miraggio. Nonostante questo, Hut ha detto di non aver avuto “particolari difficoltà” nel riuscire a far approvare “Corruption Academy” dalla censura. Una tolleranza senza precedenti, che trova in parte la sua spiegazione nell'ultima scena affidata al monologo di un attore: “In Siria, la terra della dignità, da Assad figlio di Assad, che si è sempre rifiutato di inchinarsi (a Israele e agli Usa), abbiamo imparato a lottare!”. L'attore sventola quindi la bandiera siriana tra gli applausi del pubblico e si chiude il sipario.

30 aprile 2010

Vai all'inizio della pagina