Alessandro Vanni 

Una lettura in chiave contemporanea dei “nodi vinciani”: questo il concetto alla base della mostra “Il nodo sublime”, inaugurata sabato 21 marzo a Vinci presso il Museo Ideale di Leonardo, a cura di Agnese Sabato Alessandro Vezzosi. L’esposizione ha inteso rappresentare Leonardo, nelle connessioni e traiettorie artistiche, concettuali, spaziali e temporali che lo collegano alla contemporaneità, attraverso le realizzazioni artistiche di Ahmad Al-Mulla, Kuwait, Oliviero Rainaldi e Marco Nereo Rotelli, Italia, e Frederike Roozeveld van der Ven, Paesi Bassi.

Le opere hanno rappresentato l’espressione di culture, tradizioni e identità visive di terre lontane accomunate da un unico filo che permette di condividere e unire i differenti saperi. Ahmad Al-Mulla, nato in Kuwait nel 1955, mostra fin da giovane una grande passione per l’arte e un talento per pittura e scultura. Il senso artistico si sviluppa negli anni, portando l’artista a partecipare a numerose mostre locali e internazionali. Oggi fa parte dell’Associazione delle Arti Plastiche, dell’Associazione Internazionale dell’Arte e del Consiglio delle Arti del Mondo nell’Asia Pacifica. E’ stato ambasciatore per il Kuwait al Festival Internazionale della città di Alaih in Libano, dove ha ricevuto un premio d’onore per una statua in pietra che fa parte della collezione permanente della città. 

"Le lingue sono solo un modo di comunicare – ha detto Al-Mulla durante la presentazione della mostra – ma credo che il più diretto sia sempre l’arte. E qui, oggi, devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di comunicare attraverso la mia arte e di ricevere sensazioni attraverso l’arte dei miei colleghi e amici presenti. Dopo aver parlato del concetto della mostra con gli altri partecipanti e con i curatori – ha continuato Al-Mulla – sono andato a riguardare il materiale di Leonardo, fonte inesauribile di ispirazione. Ho analizzato le parole “nodo” e ne ho compreso il senso unificante, l’aspetto filosofico e morale. A volte rappresenta un problema, una conflittualità. Questa diversità di significati è stata molto ispirante poiché credo che il nodo sia la soluzione. Per me il nodo è il nodo accogliente, che raggruppa, che ci unisce. Siamo più vicini di quanto immaginiamo e l’incontro di oggi rappresenta un esempio molto concreto".

Le opere di Al-Mulla, realizzate nel bianchissimo marmo di Carrara, hanno come concetto ispirante proprio l’interazione, la vicinanza, la compenetrazione tra diversità. Così in Peer Soul l’uomo e la donna si intrecciano partendo da “posizioni” diverse, e le naturali diversità, visibili e accentuate in partenza – più duro l’uomo, senza slanci; morbida, sinuosa, la donna – si stemperano e si uniscono. Molto significativa l'opera Binding, che - ha spiegato l'artista - "rappresenta la vicinanza e i legami tra i due Paesi amici dell'Italia e del Kuwait, sentimento di fondo che è sempre stato alla base dell'attività dell'Associazione Italia-Kuwait".

Nel pomeriggio, presso il Museo del Bigallo, sono stati presentati i bozzetti delle opere. All’inaugurazione fiorentina sono intervenuti l’Assessore alle Relazioni Internazionali Eugenio Giani, i presidenti della fondazione Mare Nostrum Orlando Pandolfi e dell’Associazione Italia-Kuwait Pierandrea Vanni, ai quali sono state consegnate delle tavolette in marmo raffiguranti il nodo vinciano. Nell’occasione è stato presentato un acrostico di Edoardo Sanguineti dal titolo “L.E.O.N.A.R.D.O.”, opera di Marco Nereo Rotelli, un’opera che rappresenta un nodo di conoscenza, esperienze e creatività e il legame tra Oriente e Occidente.

23 marzo 2009

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