Margherita Calderoni 

Crema di luna, Breccia di aurora, Tramonto rosso, Perla blu potrebbero essere nomi di composizioni artistiche o di oreficeria e infatti sono gioielli marmorei in cui si esprime l’arte della natura. La prima boutique di marmo si apre in Kuwait per iniziativa di Michele Mariani, nato e cresciuto all’ombra delle Apuane e approdato in Medio Oriente deciso a rivestire ville, palazzi e moschee di marmo impreziosito da pietre dure. Ereditato dal nonno il mestiere e l’amore per questa pietra che ha visto estrarre e lavorare nelle cave fin da piccolo, dice che nel biberon gli ci mettevano la polvere di marmo e a 16 anni lo mandavano in giro per fiere di settore. “Ho spalato il cocciame e la marmentola” dice ”e a 22 anni mi mandarono a Londra per rivestire il Vanderbilt Hotel con la ditta di famiglia. Poi l’occasione di lavorare in Kuwait”. E l’odore dei petrodollari deve avergli aguzzato l’ingegno per dare alla nuova generazione locale di straricchi imprenditori quello che il lusso più sfrenato può permettere.

Saud Saud Al-Mutari per esempio ha staccato un assegno da 90 mila euro la sera dell’inaugurazione di Marble Boutique per qualche “mattonella” di ametista e madreperla da inserire qua e là nel pavimento marmoreo per dargli lucentezza e personalità. Proprio come comprare un gioiello e infatti nella showroom di Mariani ci si aspettano forzieri di pietre preziose. Alle pareti grandi “quadri” di malachite e occhio di tigre, il bagno completamente in alabastro, sugli scaffali il campionario internazionale dal travertino navona alla pietra serena, dalla labradorite all’onice sbrecciato, un’apoteosi dei prodotti della terra assurti a gioielli da rivestimento, fra cui spicca sempre lo statuario e l’arabescato di Carrarra, il meglio della produzione Henraux. “Vado personalmente a scegliere il campionario”-sottolinea- “Qui c’è tutto quello che di eccelso ed esclusivo produce il mondo e il successo che stiamo avendo spero faccia espandere il marchio Marble Boutique in franchising in tutto il Golfo, il primo nel campo del marmo”. Un successo grazie anche all’esperienza e ai contatti del socio Paolo Benedetti, che da Pietrasanta si è trasferito da 20 anni a lavorare in Kuwait, trovando terreno “soffice” per importare materiale duro, lavorato e installato in loco da squadre di pachistani e indiani. "Il lavoro va bene, abbiamo 5 progetti aperti e teniamo alta la qualità e professionalità italiane, anche se comincia a farsi sentire la concorrenza degli importatori cinesi perché il loro governo aiuta chi apre imprese all’estero. Comunque, finchè i figli degli emiri si fanno case da 6000 mq da rivestire, il lavoro non dovrebbe mancare”.

10 dicembre 2008

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