E. Bortolomiol 

Il Re Saudita Abdullah sta portando per tutto il mondo il suo messaggio di allontanarsi dagli estremismi religiosi e di avvicinarsi allo spirito di riconciliazione. Ieri, in occasione dell’apertura del summit, ha affermato che i più grandi e sanguinosi conflitti mondiali sono stati causati non dalla religione, ma dalla manipolazione che ne è stata fatta. “Fratelli miei, noi dobbiamo riconoscere che le differenze non necessariamente portano a degli scontri”, ha dichiarato Abdullah. “Le tragedie che abbiamo vissuto nell’arco della storia non sono colpa della religione, ma sono state causate dagli estremismi adottati da alcuni nostri compagni che hanno manipolato la religione stessa, così come hanno fatto tutti i sistemi politici”, ha continuato.

I commenti del Re sono stati seguiti dall’apertura dell’incontro voluto per cercare di riavvicinare Musulmani, Cristiani ed Ebrei in un periodo in cui il mondo spinge queste tre religioni allo scontro piuttosto che al dialogo. Il Re spagnolo Juan Carlos ha espresso la sua speranza che l’incontro dia i suoi buoni frutti. “Noi abbiamo sempre manifestato il nostro interesse nel rafforzare pace, dialogo e cooperazione a livello internazionale”, ha dichiarato. Il Re Saudita ha espressamente affermato che l’incontro è un “affare religioso”. Non verranno menzionate questioni critiche come ad esempio la guerra in Iraq, il conflitto Israelo-Palestinese, le ambizioni nucleari Iraniane o la crescita del prezzo del petrolio.

18 luglio 2008

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