Alessandro Bacci 

Alla fine dello scorso settembre, Kingdom Holding e Bahrain Telecommunications (Batelco) hanno deciso di ritirare la loro offerta congiunta non vincolante per l’acquisto del 25% di Zain in Arabia Saudita. L’accordo è stato valutato 950 milioni di dollari (anche se per alcuni analisti il valore era almeno di un terzo più, 1,2 miliardi di dollari). Ufficialmente le due società hanno dichiarato che non era possibile raggiungere l’accordo. In una loro dichiarazione congiunta affermano che “Batelco non procederà a fare un’offerta vincolante”.
Allo stesso tempo, giovedì 29 settembre 2011, Zain Group ha rilasciato una dichiarazione via e-mail affermando di agire nell’interesse dei suoi azionisti, aiutando Zain a sviluppare il business delle telecomunicazioni in Arabia Saudita.

Batelco è la principale società di telecomunicazioni in Bahrain. E’ quotata alla Borsa del Bahrain ed opera attraverso la proprietà, le società controllate e joint venture con compagnie di telecomunicazioni in diverse regioni: Medio Oriente, Africa e Asia meridionale. Batelco serve sia il consumatore sia i mercati aziendali in Bahrain mentre offre servizi di telecomunicazioni, sia fissi sia Wi-fi, in Kuwait, Arabia Saudita, Giordania, Yemen, Egitto ed India.

Kingdom Holding ha investimenti del principe saudita miliardario Alwaleed bin Talal. L’azienda investe in settori molto diversi. Ha sede in Arabia Saudita (Riyadh). Il suo 6% è quotato alla Borsa saudita, mentre il restante 94% è di proprietà del principe Alwaleed.

Nel settembre 2010, l’operatore di telecomunicazioni Etisalat UAE fece l’offerta per l’acquisizione della partecipazione del 46% di Zain Group valutato circa 12 miliardi di dollari (1,7 dinari kuwaitiani per azione). Questo accordo è stato cancellato nel marzo 2011, ma la sua precondizione principale prevedeva che Zain Group vendesse il 25% della sua affiliata Zain in Arabia Saudita. In realtà, Zain compete con Mobily Etisalat nel mercato saudita delle telecomunicazioni. Il regolatore saudita ITC, la commissione per la tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni (CITC) non avrebbe mai accettato di avere due o tre licenze mobili controllate dallo stesso operatore (in questo caso Etisalat). 

21 ottobre 2011

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