Emanuela Ulivi

Ieri primo Maggio, l’Emiro, S.A. Sheikh Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah, ha inaugurato uno dei ponti stradali più lunghi e giganteschi al mondo, la soprelevata Sheikh Jaber Al-Ahmad Causeway, dedicata all’ Emiro del Kuwait che prima come ministro delle finanze e poi alla guida del paese dal 1977 al 2006, ha promosso lo sviluppo del paese pur passando per la guerra Iran-Iraq e l’invasione irakena. Lungo 37 metri il ponte collega gli estremi Nord e Sud della Kuwait Bay, riducendo la distanza e il tempo tra le due sponde da oltre un’ora lungo i 104 km della costiera a soli 30 minuti.

La nuova autostrada che corre quasi interamente sull’acqua e attraversa due isolotti artificiali di circa 30 ettari l’uno, unisce il porto di Shuwaikh, nei pressi di Kuwait City, alla zona di Subiya, dove il governo intende investire 86 miliardi di dollari nella costruzione di Madinat al-Hareer, una smart city per 700.000 abitanti, chiamata anche Silk City perché posizionata lungo l’antica via della seta al confine con l’Iraq, che costituirà il futuro centro finanziario e commerciale della capitale e darà – questo l’intento – impulso all’economia dell’emirato.

La nuova struttura di comunicazione facilita e rafforza i trasporti tanto via terra che via mare: l’autostrada ospita tre corsie in ogni senso di marcia e sotto la sezione principale possono transitare anche le grandi navi. Un tratto, di 340 metri, è interamente sospeso sul mare ed è sorretto da cavi in acciaio che entrando nei piloni formano la suggestiva sagoma di una vela. Sulle due isole artificiali, sono state allestite le strutture e gli uffici per la manutenzione e gli interventi di emergenza. Per realizzare l’opera, assicurano i costruttori, sono state seguite le metodologie più innovative di ingegneria civile e sostenibilità, nel rispetto dell’ambiente ed è stata anche creata una scogliera sottomarina per ospitare le specie locali.

Terminato nei 5 anni previsti dall’inizio dei lavori nel 2013, con un investimento calcolato in 3 miliardi di dollari, accanto a questo raccordo principale, il Main Link, il progetto generale della Sheikh Jaber Al-Ahmad Causeway prevede un altro ponte di circa 13 km prevalentemente marino, il Doha Link (costo stimato 545 milioni di dollari) che dal porto di Kuwait City porta all’autostrada per Doha e alla Kuwait Entertainment City, la città dei divertimenti. Ed essendo quest’ultimo collegato all’altro ponte di 37 km, per un totale di circa 50 km, le due tratte costituiscono insieme un’arteria che raccorda Doha con la parte Nord della Baia del Kuwait.

L’intero progetto, come la nuova città di Silk City, sono parte integrante del Piano di Sviluppo Nazionale Vision 2035 col quale l’emirato intende attirare nuovi investimenti e affrancarsi, almeno in parte, dall’economia esclusiva del petrolio, dal quale secondo l’OPEC dipende il 40% del PIL del Kuwait, mentre il 92% delle esportazioni nazionali dipende dalla vendita di gas e petrolio. La sopraelevata inaugurata ieri, commissionata dal Ministero dei Lavori Pubblici e progettata in collaborazione con aziende di design e ingegneria da tutto il mondo, è stata appaltata ad un consorzio guidato dalla sudcoreana Hyundai Engineering & Construction e dalla kuwaitiana Combined Group Contracting Company (CGCC). Di questo consorzio fa parte anche il Gruppo Trevi, italiano, una delle aziende leader mondiali nel campo dell'ingegneria del suolo.

Il Gruppo Trevi - del quale si ricorda tra l’altro il ripristino del Lungarno Torrigiani a Firenze -  è impegnato in vari progetti nel mondo; tra questi la ricostruzione della diga di Mosul, ex capitale dello stato islamico in Iraq, dove ha rimesso a nuovo anche un campo da calcio per i bambini. Da anni il Gruppo ha rafforzato la sua presenza nei paesi del Golfo aprendo filiali in Oman, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti. Nel 2011 ha aperto a Kuwait City la Trevi Foundations Kuwait , portando nell’emirato esperienza e know-how a capaci e motivati esperti locali. Come azienda in subappalto, la Trevi Foundations ha realizzato 760 dei 1200 pali che sorreggono questo imponente viadotto del mare inaugurato ieri, orgoglio nazionale dei kuwaitiani e anche un po’ nostro.

2 maggio 2019

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