Alessandro Vanni 

Pochi giorni dopo aver presentato le sue dimissioni, l'ex Primo Ministro Sheikh Nasser Al Mohammed Al Ahmad Al Sabah ha rivolto all'Emiro, Sheikh Sabah Al Ahmad Al Sabah e al Principe Ereditario, Sheikh Nawaf Al Ahmad Al Sabah, insieme alla rinnovata stima, il suo ringraziamento per l'appoggio che ha sempre ricevuto durante i suoi mandati di governo. Ha aggiunto inoltre che, insieme ai suoi ministri, ha avuto come tensione fondamentale  di servire gli interessi della Nazione e di assicurare il benessere dei suoi cittadini.

Appena nominato il nuovo Premier Sheikh Jaber Al Mubarak Al Hamad Al Sabah, ex Ministro della Difesa durante il suo mandato, Sheikh Nasser si è congratulato con lui per la fiducia che gli è stata accordata e ne ha sottolineato l'alto profilo e la devozione alla patria. "Preghiamo Dio di aiutarlo nel continuare a servire gli interessi della nostra cara patria", sono state le parole di Sheikh Nasser, che ha voluto rivolgere la sua gratitudine anche al Presidente del Parlamento Jassem Al Kharafi del quale ha riconosciuto i "grandi sforzi nell'utilizzare i suoi buoni uffici nel portare le autorità legislative e l'esecutivo a un punto di convergenza verso un cammino di sviluppo".

L'ex Primo Ministro, a capo dell'esecutivo per ben sei volte negli ultimi cinque anni, ha poi ricordato con riconoscenza i sinceri sentimenti di vicinanza della popolazione durante i suoi mandati imprimendo un maggiore impulso all'azione del suo governo volto al bene comune. Riguardo alle rivolte che stanno cambiando il volto della regione ha auspicato che sia da parte delle forze politiche che della cittadinanza si ponga attenzione alle ricadute che possano interessare anche il Kuwait sotto il profilo economico e sicuritario, augurando un rafforzamento dell' "unità nazionale, la promozione dei valori della tolleranza e della comprensione reciproca", ad un lavoro comune per il benessere e la prosperità "del caro Kuwait sotto la saggia leadership di S.A. l'Emiro e di S.A. il Principe Ereditario".

1 Dicembre 2011

Vai all'inizio della pagina